Premier League Remix: in cinque a punteggio pieno

La seconda giornata di Premier League si apre con la sfida tra Liverpool e Burnley, che la formazione di Klopp liquida con un secco 2-0. Alla squadra di Dyche non riesce quindi l’impresa della scorsa stagione, quando con la loro vittoria per 0-1 diventarono la prima squadra a interrompere la striscia positiva dei Reds ad Anfield che durava da ben 68 partite.

Manchester City facile con il Norwich

Risponde subito il Manchester City, con un netto 5-0 ai danni del Norwich, grazie a uno schieramento che ritrova diversi elementi titolari (ma non ancora de Bruyne) e che vede andare in rete anche Grealish. Per i canarini sembra già notte fonda (otto gol subiti in due giornate e zero segnati, sebbene contro due big), e Farke dovrà essere bravo a tenere viva mentalmente la sua squadra per evitare gli incubi di due anni fa. Perde ancora anche il Newcastle, sconfitto 2-0 dall’Aston Villa trascinato ancora da Danny Ings (che per ora sta sostituendo egregiamente l’assente Ollie Watkins), autore di una rete in rovesciata che dalle parti di Birmingham si ricorderanno a lungo. Pareggi invece per Crystal Palace e Brentford, 0-0 – al termine di una partita abbastanza sotto tono, con la difesa delle Bees perfetta nel limitare Wilf Zaha -, e per Leeds ed Everton, 2-2, con la squadra tutta ‘difesa e contropiede’ di Benitez che si fa rimontare due volte (ancora in rete Calvert-Lewin) dagli Whites, che sembrano quindi essersi ripresi dalla batosta di settimana scorsa.

A chiudere il sabato tocca poi al Brighton, vincente in casa contro il Watford grazie a due gol su tre tiri in porta, entrambi nel primo tempo (Duffy di testa da calcio d’angolo, in una sorta di rivincita personale dopo l’ultima difficile annata in prestito al Celtic, e raddoppio di Maupay, su assist di un monumentale Bissouma), rovesciando di fatto quello che per tutto il 2020/21 era diventato una sorta di tratto distintivo e quasi di scherno per la squadra di Potter: creare tanto ma concludere poco.

Derby al Chelsea, vittoria per gli Spurs, pareggia lo United

Nel pomeriggio di domenica, il Tottenham batte 0-1 gli Wolves al termine di una gara dai mille spunti. Il gol decisivo è infatti segnato da Dele Alli su rigore da lui stesso procurato (non segnava da marzo 2020), in quella che per il classe ’96 si spera sia una rinascita, e negli ultimi venti minuti si rivede in campo per la prima volta in stagione anche Harry Kane, la cui infinita saga di mercato non è però ancora da considerarsi finita. In settimana li attende ora il ritorno casalingo della sfida di qualificazione alla UEFA Conference League, dopo la figuraccia rimediata all’andata contro i portoghesi del Pacos de Ferreira, vincenti 1-0. Ancora a secco dunque il Wolverhampton, ma la squadra di Bruno Lage ha messo in mostra un’altra ottima prova offensiva (siamo a 42 tiri tentati nelle prime due gare), sebbene debba fare i conti con poca precisione (soltanto nove sono finiti in porta) e poca profondità a livello di rosa. Nell’altra sfida delle 15.00, il Manchester United non riesce a superare il Southampton, che passa in vantaggio con una bella combinazione tra Che Adams e Adam Armstrong (decisiva la deviazione di Fred) prima del pareggio di Greenwood su assist del “solito” Pogba (che sale a quota cinque assistenze nelle prime due partite, record). Per gli uomini di Solskjaer – ancora senza Varane, e con Sancho in campo soltanto per l’ultima mezzora – si tratta del 27esimo risultato utile in trasferta, eguagliando la striscia ottenuta dall’Arsenal degli “Invincibili” nel 2004, e con la possibilità di superarla già domenica prossima al Molineux. Riflettori puntati poi sulla sfida dell’Emirates, il derby tra Arsenal e Chelsea, dove non c’è mai stata realmente partita. Troppo forti gli uomini di Tuchel, che ritrovano Lukaku al secondo esordio con la loro maglia (il belga ci mette soltanto 15 minuti a segnare, facendosi fisicamente beffa di Pablo Mari) e battono 0-2 (l’altra rete porta la firma di Reece James) i Gunners, che per la seconda partita di fila hanno dovuto fare a meno di diversi giocatori titolari (tra cui Ben White, per COVID, e l’ultimo acquisto Odegaard per problemi con il visto d’ingresso). Molti i dubbi sulla gestione di Arteta – non solo sulla qualità degli acquisti voluti, ma anche di natura tattica: perché non schierarsi con una difesa a tre e proteggersi così dall’ampiezza dei Blues? -, che però dalla sua ha ancora l’alibi di non poter lavorare sulla squadra al completo, motivo per cui sarebbe oggettivamente ‘ingiusto’ eccedere con i giudizi in negativo. Certo è che dovranno darsi una svegliata il prima possibile, anche se tra una settimana li attende il Manchester City all’Etihad.

Hammers a valanga, quattro reti alle Foxes

Nel Monday Night, il West Ham segna quattro reti (di nuovo) – con una doppietta di Antonio, che supera così Paolo Di Canio nella classifica dei migliori marcatori nella storia del club, e festeggia poi sollevando un cartonato raffigurante sé stesso – contro il Leicester City, in dieci per buona parte dell’incontro per via dell’espulsione di Ayoze Perez, e ancora alle prese con il problema degli infortuni (l’ultimo è Vestergaard, indisponibile dopo essere stato firmato soltanto pochi giorni fa per sostituire l’infortunato Fofana).

Di Luca Donina

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