Altro weekend di Premier League e altre teste saltate. Stavolta sono due, Daniel Farke del Norwich e Dean Smith dell’Aston Villa, che si aggiungono a un elenco già bello lungo – considerando che non siamo neanche a 1/3 di stagione, e che comprende Munoz (Watford), Bruce (Newcastle) e Espirito Santo (Tottenham) – e che potrebbe allungarsi ancora di più nei prossimi giorni (perché di Solskjaer si continuerà a parlare sempre e comunque). Parlando di calcio giocato, l’11esima giornata ha insolitamente fatto registrare ben quattro pareggi e soltanto due vittorie esterne e venti reti realizzate, in controtendenza rispetto ai numeri che erano stati fatti registrare finora.
Nell’anticipo del venerdì sera, il Southampton ha battuto l’Aston Villa. Per la squadra di Hasenhüttl si tratta del quarto risultato utile consecutivo (nonché la terza vittoria per 1-0), un notevole cambio di marcia rispetto all’inizio stentato con soli quattro punti in sette partite, mentre per la squadra di Smith è stata la quinta sconfitta filata (con un brutto andamento soprattutto in trasferta).

Il sabato si è aperto con il derby di Manchester, a Old Trafford. Solskjaer ha schierato i suoi nuovamente con una retroguardia a tre, scongelando Bailly in virtù dell’assenza (fondamentale) di Varane, ma al 7′ minuto l’ivoriano si è reso protagonista di un autogol. Prima della fine della prima frazione, Bernardo Silva ha poi segnato il definitivo 0-2 (statistica curiosa da citare domani alla macchinetta del caffé con i colleghi: il 21% delle sconfitte del Manchester United in Premier League a Old Trafford sono arrivate sotto la gestione di Solskjaer). Nel secondo tempo sono stati buttati nella mischia Sancho (proprio per Bailly), Greenwood e van de Beek (quest’ultimo accolto da un fortissimo applauso), con l’obiettivo di rendere più vivace la fase offensiva ma senza registrare nulla più dell’unico tiro in porta. Nei soli secondi 45 minuti di gioco, la squadra di Guardiola ha fatto più passaggi (427) degli avversari in tutti i 90 minuti (389), e lo United ha anche avuto soltanto 4 tocchi nell’area di rigore avversaria (la cifra più bassa mai fatta registrare nella loro storia).
Il Crystal Palace, dopo la vittoria 0-2 sul campo del City nella scorsa giornata, ci ha preso gusto e ha battuto 2-0 anche il Wolverhampton. Sono andati in rete Zaha e Gallagher (se l’avete preso al fantacalcio avete fatto un affarone), ma una nota di merito va finalmente espressa anche per McArthur, il 34enne che Vieira ha saputo responsabilizzare (con la fascia da capitano) e mettere al centro del suo centrocampo, con lo scozzese che sta rispondendo alla grandissima (non solo offre copertura per le avanzate di Gallagher, ma ha anche servito un assist al bacio per Zaha).
Il Norwich ha vinto una partita. Ripeto: il Norwich ha vinto. Sì, ha vinto! Tre punti! Lo ha fatto con un 1-2, sul campo del Brentford, con due gol segnati nella prima mezzora di gioco, ma a fine partita Farke è stato comunque esonerato. Questo significa che la decisione era probabilmente già stata presa, indipendentemente dal risultato – i Canarini hanno comunque concluso la partita con un possesso palla del 35%, hanno concesso 17 tiri da dentro l’area e 7 nello specchio della porta -, aprendo delle questioni sul successore in panchina e sugli obiettivi a medio-lungo termine (si vocifera di un interesse concreto per Frank Lampard, ma la proprietà crede davvero che sarà l’uomo giusto per tentare la salvezza, o piuttosto lo vede come un periodo di esperienza per guidarli poi alla promozione l’anno prossimo?). Da annotare anche che il Brentford è alla quarta sconfitta consecutiva, una serie negativa che non gli capitava dal dicembre del 2016 (quando il loro allenatore era, mh, Dean Smith).
Dopo sette vittorie consecutive in tutte le competizioni, il Chelsea si inciampa in casa con il Burnley. Ancora senza Lukaku, agli uomini di Tuchel è mancato il giusto guizzo in fase offensiva per concretizzare (25 tiri tentati totali), con Vydra che nel finale ha pareggiato il vantaggio di Havertz. Per la squadra di Dyche si tratta del quinto punto nelle ultime tre giocate, a testimonianza della ‘ripresa’ dei Clarets che si trovano però ancora in zona retrocessione.
Stesso risultato di 1-1 anche per Brighton e Newcastle. Per i Seagulls si tratta della sesta partita consecutiva senza vittorie (sette considerando anche la Carabao Cup), ed è un peccato perché stanno “sciupando” quello che era stato un indimenticabile avvio di stagione, mentre per il Newcastle – sotto gli occhi di Eddie Howe, in tribuna a fianco di Amanda Staveley, scelto per dare il via al “nuovo corso” – quel punto è una piccola boccata d’ossigeno (nonostante l’attuale ultimo posto in campionato). I bianconeri in realtà hanno avuto una grande occasione per la vittoria al 90′, quando Wilson lanciato in campo aperto è stato steso dal portiere avversario poco fuori dall’area, con conseguente espulsione di Sanchez (il cui posto tra i pali è stato preso dal difensore Dunk).
La domenica ha visto in campo tre partite alle 15.00 e una alle 17.30. Leeds United e Leicester hanno chiuso con un 1-1, con i due gol realizzati nell’arco di un paio di minuti, al 26′ Rapinha (e chi se no?) e al 28′ Harvey Barnes. E’ stato un incontro vivace, con occasioni da una parte e dall’altra, e con Bielsa che ha finalmente potuto schierare a centrocampo un convincente Adam Forshaw, dopo quasi due anni di assenza.

0-0 invece tra Everton e Tottenham, alla prima di Conte in campionato (dopo l’esordio di giovedì in Conference League, con una vittoria per 3-2 contro il Vitesse). La squadra di Benitez è ancora alle prese con una lista di infortunati troppo lunga (Calvert-Lewin, Doucouré, Mina, Andre Gomes, Sigurdsson), ma gli Spurs non ne hanno saputo approfittare, chiudendo incredibilmente di nuovo senza tiri in porta (siamo a 227 minuti senza conclusioni nello specchio, ovvero oltre cinque tempi di gioco interi).
L’Arsenal ha battuto 1-0 il Watford grazie a una rete di Smith-Rowe (e Aubameyang si è fatto parare un rigore da Ben Foster, diventato il portiere più “anziano” nella storia della competizione a respingere un penalty). Il gol è nato da una palla portata avanti da Ben White (criticato in estate per essere stato pagato 50 milioni) che ha liberato il n. 10 (criticato in estate per aver ricevuto una maglia così importante nonostante la giovane età) e regalato altri tre punti ad Arteta (criticato in estate per non essere all’altezza del suo ruolo), alla sua 100esima partita in carica. I Gunners non perdono da otto partite (dieci in tutte le competizioni), miglior striscia positiva aperta tra le squadre di Premier League, e sono così saliti fino al quinto posto.

La giornata si è infine conclusa con la spettacolare vittoria del West Ham United per 3-2 sul Liverpool. La gara si è aperta con uno strano autogol di Alisson – per via del contatto sospetto che ha anticipato la rete, quando il portiere ha urtato Ogbonna su una palla inattiva -, è continuata con il pareggio di Alexander-Arnold (quinti assist consecutivo di Salah), con altre due reti dei padroni di casa (Fornals e Zouma, entrambe su assist di Bowen), e con il gol della speranza di Origi nel finale. Per gli uomini di Klopp si tratta della prima sconfitta stagionale (alla 17esima partita giocata, con la striscia che durava da 25 partite compreso l’anno scorso), e questo valorizza ancora di più il lavoro che sta portando avanti David Moyes, salito al terzo posto in classifica superando proprio i Reds.
Di Luca Donina