E’ quel periodo dell’anno in cui si giocano tante partite in poco tempo, distribuite in anticipi e posticipi a coprire praticamente tutti i giorni della settimana tanto da farti quasi perdere la tramontana su quando sia finita una giornata e iniziata la successiva. Aggiungeteci poi i rinvii causa Covid-19 e le assenze e gli infortuni che portano gli allenatori a schierare giocatori semi-sconosciuti, ed ecco che è facile andare in confusione. Ma per fortuna ci siamo qui noi.
Impresa del Leicester sul Liverpool, vittoria netta del Palace sul Norwich
Il martedì ha visto in campo quattro partite sulle sei previste, con tre disputate in un insolito orario pomeridiano e il Big Match lasciato alle 21.00.
Antonio Conte ha confermato la sua incredibile “abilità” di arrivare in un club e iniziare da subito una striscia positiva (lo ha fatto all’Atalanta, alla Juve, al Chelsea, all’Inter, e lo sta facendo anche ora al Tottenham: imbattuto nelle prime sette partite in carica, primato per un allenatore degli Spurs). In questo caso il punto è arrivato grazie a un pareggio in rimonta a Southampton. La squadra di Hasenhuttl, schierata con sei variazioni rispetto alla formazione che l’altro ieri aveva battuto il West Ham, è passata avanti con Ward-Prowse ma si è poi complicata la vita rimanendo in dieci poco prima dell’intervalloa causa dell’espulsione di Salisu per un fallo su Son, con il successivo rigore trasformato da Harry Kane. Nella seconda frazione i londinesi si sono visti annullare altre due reti con la VAR, una per un fuorigioco marginale e l’altra per un presunto fallo, ma Conte ha preferito non accusare gli arbitri e rivolgersi invece a delle considerazioni generali sulla stanchezza fisica e mentale dei suoi giocatori in questo periodo congestionato.

Il Crystal Palace ha battuto 3-0 il Norwich, con tre reti nel primo tempo che gli hanno permesso di giocare una seconda frazione in maniera molto rilassata. La squadra di Vieira (ancora assente causa positività) era senza ben sette giocatori, tra cui Zaha (espulso all’ultimo turno), Gallagher (problemi fisici) e Benteke (in panchina), ma ha trovato due ottime prestazioni di Hughes a centrocampo e di Edouard in attacco. Evidentemente, la difesa del Norwich ha battuto anche la storica “maledizione” che vede i londinesi non vincere quando manca Zaha; d’altronde se i canarini vengono da cinque sconfitte consecutive con 14 gol subiti e 0 segnati un motivo ci sarà. Il West Ham è uscito in grande stile da un periodo di calo di prestazioni con una vittoria per 1-4 a Watford. La squadra di Ranieri non giocava dal 10 dicembre ed era reduce da tre partite rinviate a causa di un pesante focolaio di Covid-19, e nonostante il vantaggio iniziale – con Dennis, al 4′ – ha retto poco di fronte all’esuberanza offensiva degli ospiti, trascinati da un ispiratissimo Jarred Bowen e in rete con Soucek, Benhrahma, Noble (alla prima da titolare quest’anno) e Vlasic.
Le tre gare hanno fatto da preambolo al match serale tra Leicester City e Liverpool. La squadra di Rodgers, che soltanto due giorni fa aveva subito un roboante 6-3 dal Manchester City, che in stagione aveva soltanto due clean sheets, che è martoriata dalle assenze, e che non aveva ancora ottenuto punti contro le prime sei in classifica, per la gioia degli scommettitori più coraggiosi è riuscita a battere gli uomini di Klopp per 1-0, in una prestazione che l’allenatore ha definito “eroica”. I Reds hanno avuto le loro occasioni per segnare, tra cui un rigore sbagliato da Salah – ed è una notizia: l’egiziano non sbagliava un penalty dal 2017! -, ma alla lunga sono state le Foxes ad andare in rete grazie a Lookman su assist del giovanissimo Kiernan Dewsbury-Hall (chi?! esatto).

Il Manchester City vince ancora, il Chelsea no: pareggio a Stamford Bridge con il Brighton
Alla sconfitta del Liverpool ha fatto seguito mercoledì il pareggio per 1-1 del Chelsea con il Brighton, che vista la contemporanea vittoria del Manchester City per 0-1 a Brentford ha dato ai Citizens la possibilità di un notevole allungo in classifica.
I Blues sono passati in vantaggio con Lukaku, ma è stata la squadra di Potter a “fare la partita”, soprattutto nel secondo tempo, vincendo il dato sul possesso palla (55%) e sui tiri (18 a 11). Il Chelsea aveva diverse assenze, ma probabilmente non è una giustificazione sufficiente per spiegare una prestazione di nuovo non all’altezza di quello che erano anche solo fino a un mese fa. Nelle ultime cinque partite in casa la squadra di Tuchel ha raccolto ben quattro pareggi per 1-1, e nelle dieci partite di campionato da novembre a oggi hanno vinto soltanto quattro volte. Discorso diverso per il Brighton, che è sì all’ennesimo pareggio in trasferta ma che soprattutto di nuovo andato in gol segnato oltre il 90esimo, con tutte le considerazioni del caso. Il Manchester City si è “accontentato” di segnare una sola rete, grazie al mancino di Foden su assist di de Bruyne. Non era di certo una partita facile, considerando che i londinesi hanno sempre offerto grandi prestazioni contro le Big e che sul loro campo hanno battuto l’Arsenal e pareggiato con il Liverpool, e il gol della squadra di Guardiola è paradossalmente arrivato in un momento in cui il Brentford stava spingendo e avendo occasioni. Il City è quindi alla decima vittoria consecutiva, e i campionati si vincono proprio in questo modo.

Nel posticipo netta vittoria del Manchester United sul Burnley
Giovedì la giornata si è chiusa con la partita tra Manchester United e Burnley, unica in programma a causa del rinvio della sfida tra Everton e Newcastle. Gli ospiti non giocavano dal 12 dicembre (si sono visti rinviare tre partite nel frattempo) e va ricordato che hanno una sola vittoria in stagione, e questo ha in un certo senso favorito nello sviluppo del gioco i Red Devils, entrati in campo con un piglio decisamente diverso rispetto a lunedì – più motivati e più carichi – forse anche grazie ai sei cambi di formazione proposti da Rangnick. McTominay ha segnato dalla distanza la prima rete su assist di Ronaldo e con un altro tiro da fuori ha favorito poi quella del portoghese, con l’altro gol a firma di Sancho (primo gol per lui a Old Trafford) su deviazione di Mee. Primo gol in carriera in questo stadio anche per Aaron Lennon, dopo ben 28 match giocati, per la rete (ringraziando Bailly) che ha momentaneamente dato l’impressione di poter riaprire un minimo la partita.
Di Luca Donina