Premier League Remix: il Manchester City scappa a +10 da Chelsea e Liverpool

Attaccanti messi fuori squadra, squadre che vincono in stadi per la prima volta nella propria storia, partite sospese causa Covid-19, il Manchester City che ha già il campionato in tasca al 2 di gennaio. Questo e molto altro è stata la 21esima giornata di Premier League, già in campo mentre tu eri sul divano a digerire il panettone senza canditi dell’altra sera.

All’Emirates vittoria in rimonta del Manchester City

La prima partita del 2022 – ’22, già: è quel periodo dell’anno in cui bisogna abituarsi a scrivere la cifra giusta – è stata tra Arsenal e Manchester City. Arteta, isolato a casa causa positività al Covid-19, aveva detto prima della gara di aver bisogno di una “stanza grande”, intendendo che avrebbe probabilmente urlato e fatto il matto durante il match. E così dev’essere stato, vista la sfida che ne è uscita. E’ stata sicuramente una delle migliori prestazioni stagionali dei Gunners (e una delle migliori di Partey, che ora andrà in Coppa d’Africa) – di nuovo senza il loro (ex) capitano Aubameyang – anche se sono stati gli uomini di Guardiola ad avere la gioia finale dei tre punti. Saka ha portato avanti i padroni di casa al 31′ con un movimento intelligente a centro area, ma al 57′ Mahrez ha rimesso la situazione in parità su rigore (per fallo di Xhaka su Bernardo Silva). Due minuti più tardi la svolta: Akè ha salvato letteralmente sulla linea un retropassaggio sbagliato di Laporte, e sul seguente rinvio Gabriel ha commesso un fallo stupido su Jesus venendo espulso e lasciando i suoi in dieci. L’Arsenal è stato costantemente in partita e, soprattutto, ha dato una grande impressione di personalità, un grande passo avanti sia perché in passato l’Arsenal ha più volte peccato in carattere, sia perché di fronte c’era una squadra reduce da 10 vittorie consecutive e che raramente in stagione era stata messa così in difficoltà. Poi Rodri al 92′ ha interrotto il sogno e chiuso i conti, probabilmente i conti del Titolo, esultando come un matto.

Per Spurs e West Ham tre punti in trasferta

Le due sfide delle 16.00 hanno visto trionfare le due londinesi in trasferta: 0-1 del Tottenham sul Watford e 2-3 del West Ham sul Crystal Palace.

La partita ha offerto poco, dato che la squadra di Conte è strutturata per affrontare in ripartenza le squadre che “escono” dal proprio guscio, ovvero l’opposto di quanto fanno solitamente i ragazzi in maglia gialla e nera. Alla fine gli Spurs hanno vinto con un gol di testa di Davinson Sanchez al 96′, rompendo i sogni dei tifosi delle Hornets, alla sesta sconfitta consecutiva, e di Ranieri, che non raccoglie un clean sheet da oltre tre anni ma che soprattutto ha ottenuto soltanto 6 punti nelle 11 partite in carica, e che potrebbe quindi vedere traballante la sua posizione in panchina. Il derby di Londra è stato invece più intenso e appassionante. I padroni di casa, con Vieira di nuovo in panchina (post Covid) ma senza Zaha e Kouyaté (in autoisolamento prima di partire per la Coppa d’Africa), sono partiti forte, ma nell’arco di pochi minuti alla metà del primo tempo si sono trovati sotto di due gol, firmati Antonio e Lanzini. L’argentino ha poi segnato la doppietta personale su rigore al 45′, chiudendo di fatto la parti… eh no! Le Eagles sono rientrate in campo molto motivate (oltre il 60% di possesso palla e 22 conclusioni tentate, beh) e hanno accorciato nei minuti finali con Edouard e Olise, sfiorando addirittura il pareggio. Tre punti fondamentali per Moyes per rimanere attaccato alla zona Champions.

La domenica ha visto in campo quattro partite, tutte cariche di gol ed emozioni (18 in totale).

Pareggio nel Big Match a Stamford Bridge, vittorie per Brighton, Brentford e Leeds

Il Brentford ha battuto l’Aston Villa per 2-1, in rimonta, superandolo in classifica. La squadra di Gerrard è passata avanti con l’asse Buendia-Ings e in generale è parsa essere in dominio della partita, ma i londinesi hanno riaperto i giochi letteralmente dal nulla con un guizzo di Wissa che gli ha dato fiducia, andando poi a vincerla nel finale con un gol del classe ’99 Mads Roerslev Rasmussen, alla sua prima rete da professionista, in una tipica storia da Brentford (un giocatore semi sconosciuto, pescato in Danimarca “dalla spazzatura” dopo sostanzialmente aver passato un anno senza giocare). Il Brighton ha vinto (sette punti nelle ultime tre) a Everton (che non giocava da 17 giorni) per la prima volta nella sua storia. Benitez si è schierato con una difesa a cinque (tenendo ancora fuori Digne, con cui ormai è rottura), favorendo la pressione della squadra di Potter e pagando i soliti errori del suo reparto arretrato, tanto che dopo 21′ la partita era 0-2 (Mac Allister e Burn). I Toffees hanno sbagliato un rigore con Calvert-Lewin, finalmente rientrato nel gruppo dopo l’infortunio ma ancora lontano dalla migliore condizioni fisica, ma sono poi rientrati in partita con la doppietta di Gordon (i suoi primi gol in maglia blu per il 20enne), prima che di nuovo Mac Allister chiudesse i conti con un tiro dalla distanza.

Fondamentale vittoria per il Leeds United contro il Burnley, un 3-1 che allontana i loro pensieri sulla retrocessione (ma al contempo li fa venire sempre più seri proprio alla squadra di Dyche). Whites avanti con Jack Harrison – il numero 22 per gli argentini è associato all’espressione “El loco”, non a caso il soprannome di Bielsa, e il ’22 per Bielsa si è aperto con la rete del giocatore numero 22 – e Clarets in pareggio con una rete su punizione di Cornet (per lui 6 reti in 11 partite di campionato), prima di un bel tiro da fuori del tuttofare Dallas e della rete finale di James oltre il 90esimo.

Spettacolo nel Big Match di giornata tra Chelsea e Liverpool, con un 2-2 che in realtà non accontenta nessuno (se non il Manchester City, che ringrazia e fa ciao ciao con la manina). Tuchel ha deciso di lasciare a casa Lukaku, dopo le dichiarazioni rilasciate in una recente intervista, affidando l’attacco ad Havertz e Pulisic, mentre Klopp (assente causa Covid) ha finalmente ritrovato Fabinho al centro della sua mediana. I Reds si sono portati in vantaggio con Mané al 9′ e Salah al 26′: il primo gol grazie alla complicità di Chalobah, con una pessima scelta nel tempo e nel modo dell’intervento da ultimo uomo, il secondo con tutta la classe che contraddistingue l’egiziano. A pochi minuti dalla fine del primo tempo i Blues hanno però pareggiato, con Kovacic al 42′ (gran gol al volo dalla distanza) e Pulisic al 45′. Il secondo tempo non è stato al livello del primo ma ha comunque regalato alla memoria una parata eccezionale per parte.

Nel Monday Night gli Wolves si impongono a Old Trafford

La giornata si è poi conclusa con il Monday Night tra Manchester United e Wolverhampton, all’insolito orario delle 18.30. La cronaca della partita dovrebbe ridursi a una semplice annotazione: Phil Jones ha giocato titolare. Esatto, quel Phil Jones! Dopo oltre 700 giorni – l’ultima apparizione era a gennaio 2020 in FA Cup -, il numero 4 dei Red Devils è stato scongelato per via delle assenze di Maguire, Lindelof e Bailly, e schierato nel solito 4-2-2-2 di Rangnick insieme ai due terzini ora “di riserva” (Shaw e Wan-Bissaka) e a Sancho e Greenwood come esterni (con Bruno Fernandes in panchina). Gli Wolves hanno giocato meglio, e non è un caso che i due migliori in campo siano stati Podence da una parte e De Gea dall’altra. La partita si è decisa all’82’ con un gol da lontano di Moutinho, che è valso alla squadra delle West Midlands la prima vittoria a Old Trafford della storia ma soprattutto l’ottavo posto in classifica.

Di Luca Donina

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