Destinazione Craven Cottage: la casa del Fulham

In questo articolo non vogliamo parlare del club e delle sua performance sportive ;ma vogliamo dare è doveroso un tributo al Craven Cottege: lo stadio di casa del Fulham di cui ospita le partite di calcio casalinghe dal 1896.

Uno stadio parte della storia sportiva Inglese

È considerato da tutti uno degli stadi più belli e affascinanti d’Inghilterra, al pari delle grandi cattedrali come Anfield e Old Trafford, edificato sul terreno dove nell’800 sorgeva il cottage di William Craven, VI barone Craven.

Da anni è meta di pellegrinaggio di centinaia di appassionati in tutto il mondo e secondo molti è l’unico stadio ad aver mantenuto il vero spirito British che da sempre contraddistingue gli impianti a queste latitudini; Insomma, Craven Cottage è e resterà sempre uno stadio iconico e di grande appeal, nonostante una capienza limitata.

Proprio in questi mesi il Fulham FC, proprietario dell’impianto, sta portando a compimento i lavori di ampliamento della tribuna che costeggia il Tamigi: una ristrutturazione che porterà la capienza totale a 29 mila posti e che permetterà al Craven Cottage di diventare un impianto sportivo a 360° e non solo lo stadio aperto durante le partite del Fulham.

Per una tribuna che si evolve, però, c’è una tribuna che non cambia il suo aspetto oramai da più di 100 anni (e per essere precisi, dal 1896). In molti si son sempre chiesti, infatti, come mai il Fulham non faccia nulla per modificare o ammodernare la facciata in mattoni che domina Stevenage Road o, molto più semplicemente, sostituire i seggiolini in legno che costituiscono il 70% dei posti a sedere della tribuna.

Ebbene, in pochi sanno che in realtà quella tribuna, la Johnny Haynes Stand, è considerata patrimonio culturale da parte del governo, ed è quindi protetta dall’istituto dei beni culturali inglesi.

Non può essere toccata, né modificata. Per farvi capire per davvero cosa intendiamo, oltre alle potenziali modifiche già citate, basti pensare che nemmeno il funzionamento dei tornelli dello stadio può essere cambiato. Il Fulham non può di fatto toccare quella tribuna, quindi non ha modo di installare dei tornelli automatici che permettano ai tifosi di accedere all’impianto.

Una volta scannerizzato il biglietto o l’abbonamento nell’apposito dispositivo, il tifoso si trova di fronte a uno steward che, cliccando un pedale, permette al tornello di attivarsi e far passare quindi le persone. Esattamente come accadeva centoventi anni fa.

Il rito dell’arrivo e l’ingresso a Craven Cottage

Per noi frequentatori/tifosi è ormai un rito che ogni volta ti emoziona e ti porta indietro nel tempo.

Il tutto parte da Earl Corts station si prende la District line , poche fermate con l’ansia della partita che inizia a salire ogni vota che il treno si ferma e riparte … Patney Bridge tutti giù dal treno a bere una pinta (magari una sola) al pub che ospita la i tifosi locali.

Solito rituale, si mostrano i biglietti per il settore dedicato ai tifosi locali, si riceve una pacca sulla spalla e ti chiedono da dove vieni e perché lo hai fatto?

La risposta è sempre la stessa, ci guardiamo negli occhi con Giorgio e Marco (compagni di viaggio) e insieme ripetiamo, qui è tutto più magico, qui il calcio è ancora quello vero!!

Varchiamo la porta di ingresso e l’odore di luppolo ci avvolge quanto l’atmosfera di tifosi che commentano e bevono tutto questo ben 2 ore prima del fischio di inizio.

Usciamo fuori e ci sentiamo devi vecchi tifosi che sanno tutto dei Cottagers … a dir la verità sono 10 anni che lo facciamo. (Sante mogli)

Ci incamminiamo, attraversiamo il ponte e ci avviciniamo al parco, appena entrati alla nostra sinistra una abitazione, nel loro giardino confinante con il parco , la famiglia Mamone (originario di Sora, paese della provincia di Frosinone) con un Italiano maccheronico, quanto il nostro inglese, per soli 5 pound ci offre hamburger caldo e bottiglietta d’acqua.

Ne prendiamo un paio a testa……meglio stare con la pancia piena.

Percorriamo il Bishop’s park, che costeggia il Tamigi e da lontano, come dei nostalgici con lo sguardo iniziamo a cercare le torri faro che illuminano l’impianto, ormai solo 10 minuti di cammino ci distanziano da Stevenage Road. Torniamo sulla strada rigorosamente chiusa per l’evento, nessuno si lamenta, nemmeno chi dal salone della sua villetta segue con lo sguardo la folla che si avvicina allo stadio con in mano una tazza di the fumante.

Noi invece saltelliamo, un po’ per scaldarci un po’ per l’emozione di entrare nello stadio. Ma prima la scaletta degli eventi sottolinea il saluto ai giocatori, da lontano arriva il pullman del Fulham , uno steward avvicina una transenna nel punto dove il pullman di fermerà, nessuno fa un passo aventi si rispetta l’ordine di arrivo.

Eccoli salutano foto di rito, ingresso sotto l’antico Cottage e noi ci avviciniamo alla tribuna patrimonio di tutti noi, sempre difficile l’ingresso, le porticine sono piccole e devi attendere la pedalata.
Ci siamo, solito settore 5 fila a 5 metri dal terreno di gioco, entrano in campo riscaldamento e partita e noi sempre incollati al nostro sogno: siamo dentro al Craven Cottege !!!

Di Fabrizio Pozzi

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