Una vita percorsa perennemente ad alta velocità, in campo e fuori: qualità e tecnica riflesse su un sinistro educato, esuberanza e follia in un carattere mai ordinario. Ashley Cole, uno dei giocatori più vincenti degli ultimi decenni (16 trofei in bacheca e recordman assoluto di successi, sette, in Fa Cup) è stato tutto, tranne che un calciatore banale.
Spavaldo. Audace. Esuberante. “Cashley”( così nominato per la irrisoria facilità nello spendere) ha incarnato alla perfezione i tratti del “bad boy”, tanto da permettere a stampa ed informazione di vivere di rendita per almeno un decennio (“I giornali mi hanno descritto come il diavolo” dirà in una intervista). Dai continui tradimenti alla moglie dell’epoca (Cheryl, la cantante del gruppo rock Girls Aloud), passando per le assidue frequentazioni ai pub londinesi,sino ad arrivare ad un arresto costatogli una notte in prigione e la salata multa di Abramovich(160mila sterline, pari a due mesi di stipendio), spesso il ragazzo di Stepney ha ottenuto la prima pagina per situazioni extra-calcistiche.

Ma attenzione a non farsi fuorviare. Perchè per diversi anni, quando ha voluto, Cole è stato un Signor giocatore, certamente tra i migliori laterali sinistri difensivi di tutto il globo. Non giochi per caso nell’Arsenal degli “Invicibles” e in un Chelsea in crescita esponenziale, se non hai qualità. Qualità si, ma non chiedetegli, ancora oggi, normalità: avete dubbi? Provate a vedere il suo ultimo “acquisto”: un pastore tedesco costato, a malapena, 23000 euro.
Semplicemente, Ashley Cole.
Pierluigi Cuttica