Allora, quella delle palle lunghe per le punte e niente altro è un luogo comune da sfatare con decisione.
Io in Inghilterra ho visto giocatori tecnicamente formidabili che agivano con una velocità almeno tripla rispetto a quella italiana.
Inoltre bisogna conoscere le condizioni in cui le partite vengono disputate: il vento è spesso violento, il fango ti risucchia e la pioggia ti infradicia
E quando c’è il sole, questo è basso davanti agli occhi e ti acceca e confonde.
Alcune volte mi è capitato di dover giocare con tutti questi elementi che agivano contemporaneamente contro.
Sfido chiunque a giocare alla brasiliana in simili condizioni.
È impossibile.

A volte ci sono dei refoli di vento che causerebbero la chiusura di un aeroporto, non dico la sospensione di una partita.
Certe cose bisogna provarle per conoscere, non bisogna giudicare quando non si sa…
Vorrei che uno andasse nella Non League inglese e provasse a giocare all’italiana.
Verrebbe annichilito.
Io spesso ho giocato in una melma davanti alla porta che il mio piede spariva fino alla caviglia e il solo saltare rappresentava un grosso problema…
Se le cose non si conoscono… allora è meglio non dire nulla.
Mi è capitato di uscire dal campo sotto choc a causa dell’intensità della partita, urlando dall’emozione, in Italia non mi è mai successo, a nessun livello.
Il calcio della Non League inglese è un universo di bellezza, competitività e abilità tecnica non indifferente.
Ho visto attaccanti che di testa tiravano con la stessa violenza che con i piedi ed andavano a impattare cross ad altezze indescrivibili.
Efrem Ebbli