Harry o Graham, sempre questione di Potter. La Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts ha ospitato nel secolo scorso studenti furbi ed ingegnosi: noi abbiamo avuto la fortuna di -conoscere- i vari Ron, Hermione, ma soprattutto Harry. L’avventura delle loro storie ci ha accompagnato, tramite pagine e rappresentazioni cinematografiche, permettendoci quasi di entrare in contatto con quel mondo. Ben sapendo, però, di come tutto fosse frutto della mente eccelsa di tale Joanne Rowling. Per un Potter, quindi, la cui magia è creata ad hoc, c’è n’è un altro che sta realmente compiendo miracoli in una cittadina sita sulla costa meridionale dell’Inghilterra, nella contea dell’East Sussex: Brighton.
Da Solihull (West Midlands) alla Leeds University
Il Brighton&Alvion Football Club è una società storicamente abituata a fare la spola tra seconda e terza divisione, fatta per eccezione per quattro anni trascorsi in “First Division” a cavallo dei primi anni ottanta; cinque anni or sono , nella stagione 2016/17, il ritorno alla massima serie, onorata fin qui con quattro salvezze consecutive. Tre di queste portano la firma di un Signore nato a Solihull (Midlands Occidentali) nel maggio di quarantasette anni fa: il suo nome è Graham. Una volta abbandonata la (di poco rilievo)carriera da calciatore, prima mette nel cassetto una laurea in Scienze sociali, poi lavora come responsabile per lo sviluppo giovanile alla Leeds University e successivamente come direttore tecnico della nazionale ghanese femminile nel campionato del mondo del 2007. Il primo impiego come primo allenatore arriva nel 2011, dalla Svezia, esattamente da una squadra di quarta divisione: l’Ostersund. Si capisce da subito che sia un visionario, uno che usa metodi non convenzionali. Il suo target è quello di stimolare le capacità dei giocatori, dentro e fuori del campo. Di creare con loro un rapporto empatico, spirituale. Agli stessi viene fatta recitare una rivisitazione de “Il lago dei cigni” e viene caldamente consigliata la lettura di Dostoevskij. I risultati?

L’inizio del percorso in Svezia con l’Ostersund
Primo anno: promozione. Secondo anno: promozione. Terzo anno: decimo posto. Quarto anno: quinto. Quinto anno, stagione 2014/2015, promosso in Allsvenskan, massima divisione svedese. Prima volta nella storia del club. Nella stagione di debutto nella prima divisione, ottiene un ottavo posto (e quindi salvezza), ma soprattutto vince la Coppa Nazionale, garantendosi così la qualificazione per i preliminari di Europa League; per ottenere l’accesso alla seconda competizione continentale, gli avversari sono tosti ed esperti: tra essi Galatasaray e Paok Salonicco. Eliminati. Per andare a comporre un girone con Athletic Bilbao, Hertha Berlino e Zorja. Superato. Lo straordinario cammino si interromperà solamente ai sedicesimi di finale contro L’Arsenal (con annessa inutile, ma prestigiosa, vittoria a Londra nella gara di ritorno).
Una stagione allo Swansea poi l’avventura con i Seagulls
Dopo questo exploit arriva la chiamata dallo Swansea (Championship), dove rimane solo un anno senza eccellere (decimo posto). C’è il Brighton che lo aspetta ed una nuova incredibile storia da scrivere. I soldi da spendere sono pochi, le cessioni spesso necessarie, ma nonostante questo le seagulls acquisiscono da subito la mentalità del loro nuovo allenatore. Arrivano così tre salvezze consecutive, con un nono posto(nella stagione scorsa) che rappresenta il miglior piazzamento di sempre del club nella massima divisone nazionale. Per arrivare a ieri, prima gara di una nuova stagione partita con le solite partenze importanti(Bissouma e Cucurella) e scommesse da testare(Enciso e Adingra). Trasferta ad Old Trafford. Risultato? 1-2 e subito tre punti in classifica. Per la magia, a volte, non è necessario aprire un libro o vedere un film. Harry o Graham, sempre questione di Potter.
Pierluigi Cuttica