REFEREES

Referees: un luogo comune dice che gli arbitri inglesi fischiano poco e lasciano correre tutto, niente di più falso.

In realtà gli arbitri inglesi che ho trovato io erano più che pignoli, direi maniacali nell’applicare il regolamento.

Fischiano poco perché ci sono pochi falli e comunque la norma del vantaggio (che è la quintessenza del calcio) è il loro -credo-

La mattina prima del match ispezionano il campo di gioco palmo per palmo e annotano tutto ciò che può essere utile e durante la partita parlano molto con i giocatori, i quali si rivolgono a loro anche con toni scherzosi, ma mai irrispettosi.

Ho un ricordo legato alla -categoria- per iniziare la partita a Halesowen, io ero in porta per il Dover Athletic, la palla è al centro e io traccio la linea di mezzeria, con i tacchetti, dalla linea di porta al calcio di rigore, come era mia abitudine prima di ogni match.

In quel momento vedo l’arbitro correre verso di me e mi chiesi cosa fosse successo.

L’arbitro mi raggiunge e mi intima di cancellare la riga che ho appena tracciato, altrimenti la partita non può iniziare.

Eseguo immediatamente.

Dopo la partita, che pareggiammo per 2 a 2, vedo l’arbitro nel bar dello stadio, intento a conversare con alcuni giocatori e con i suoi collaboratori e bersi la sua birra (si, perché questo accade in Inghilterra, a differenza che in Italia dove l’arbitro è una -divinità-.

Lo avvicino e gli chiedo il perché mi abbia fatto cancellare il mio segno nell’area.

Lui, gentilmente, mi risponde che tale linea non è prevista dal regolamento.

Lo ringrazio e continuiamo a berci le nostre birre in totale relax.

Un’altra atmosfera rispetto all’Italia, dove è spesso difficile avvicinare un arbitro per una chiacchierata o anche solo per una battuta, poiché sono essi stessi a tenere le distanze, cosa che in Inghilterra non accade.

Efrem Ebbli

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